progetto-laboratorio di voce-canto di tradizione orale-aurale
Orario:
SABATO
26 ottobre dalle 14.00 alle 18.30
16 novembre dalle 10.30 alle 18.30
7 dicembre dalle 14.00 alle 18.30
25 gennaio dalle 10.30 alle 18.30
8 febbraio dalle 14.00 alle 18.30
15 marzo dalle 10.30 alle 18.30
26 aprile dalle 14.00 alle 18.30
10 maggio dalle 10.30 alle 18.30
Insegnante: Anna Maria Civico
Info: Beatrice Di Fonzo, tel. 3402713708 – beatrice.difonzo@gmail.com
E' un percorso per attivare la base organica del sistema di fonazione e aurale, di movimento e della memoria. Osserviamo e facciamo emergere i tratti significativi di canti di tradizione orale del vecchio mondo contadino italiano, dove il timbro della voce è un elemento estetico imprescindibile così come le posture corporee. Un approccio che valorizza l'organismo umano come sistema creativo e di conoscenza e questo richiede rigore, attenzione, concentrazione. Si integrano tecniche vocali-musicali contemporanee, provenienti dall'improvvisazione, da pratiche di ascolto e dalla più recente funzionalità vocale. Il corpo-voce, la qualità della presenza ci consentiranno di mettere in funzione l'organismo. Cosa possiamo fare con questo?
Ri-definire la sincronicità musicale nel canto e nel gesto corporeo nella propria esperienza ed in quella corale;
Intonare attingendo alla memoria del suono ed alla risonanza;
Accordarsi e riconoscere gli intervalli ad orecchio;
Memorizzare melodie e testi. La voce potrà muoversi in glissati, trilli, staccati, melismi, sospiri, caratterizzando la dinamica musicale.
Canti a stisa, a distesa, all'aria, alla longa, lontananze, canti nati per esecuzioni all'aperto. Canti e modi di cantare che creano lo spazio, richiedono una vocalità e un'azione del mantice che possiamo trovare nella voce naturale. Il genere musicale di trasmissione orale del mondo contadino del passato ha caratteristiche estetiche che riguardano il disegno melodico, gli intervalli, il ritmo ed il tempo, l'impegno timbrico. Aspetti che vanno assorbiti e successivamente ampliati-sviluppati.
Radicalizzare la voce, il canto, l'orecchio, l'attenzione potrà farci raggiungere e far risaltare la connessione tra fisicità del suono, esperienza corporea, risonanza e memorie.
Il Canto della tradizione agro-pastorale si è generato sotto spinte multidimensionali e in correlazione al contesto ambientale e comunitario. Spazi concreti con caratteristiche acustiche uniche sono tessute in trasparenza nelle strutture musicali. Le comunità del passato, esposte ai commerci via mare e alle transumanze, ha visto confluire modi musicali mediterranei e orientali, tessendo insieme belati, lacrime, turbinii, cigolii, storie, vibrazioni emotive e sonore. Quello che ci arriva oggi, attraverso registrazioni, ricerche, incontri è una melodia, un brano musicale eccezionale e/o talvolta “danneggiato”. È necessario uno strumento d'ascolto adeguato per sviluppare intonazione, intensità, timbro per rendere questo genere musicale il più preciso possibile.
Il percorso si svolge in lezioni a cadenza mensile sostenute da indicazioni di lavoro a casa.
Per i partecipanti sarà necessaria: motivazione personale ad indagare la propria voce mettendola in gioco nello strumento corpo-voce. Una capacità mnemonica acquisita di memorizzazione del suono e/o del movimento, disponibilità all'ascolto. Disponibilità all'astensione dal giudizio.