Orario:
Prima lezione di prova gratuita martedì 24 settembre
Martedì 18.00-19.30
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Corso di teatro per ragazzi dai 13 ai 18 anni. Quest’anno abbiamo deciso di esplorare come testo principale Il signore delle mosche dello scrittore britannico William Golding (premio Nobel per la letteratura nel 1983) per entrare nel grande tema dell’organizzazione della società umana. Il libro narra la vicenda di un gruppo di studenti che a seguito di un incidente aereo si ritrova naufrago su un'isola deserta del Pacifico, luogo sperduto e paradisiaco, totalmente isolato dalla civiltà moderna. I ragazzi sono totalmente soli e cominciano ad auto organizzarsi grazie alla guida di uno di loro, il più intraprendente sostenuto e consigliato da un amico cicciotello e saggio. I primi tentativi di dare vita a una società basata sull'uguaglianza, la libertà e l'accoglienza delle diverse idee hanno successo, ma presto esplodono tensioni latenti ed emergono paure irrazionali e comportamenti asociali che mutano completamente la situazione trasformando lo scenario paradisiaco dell'isola in un inferno dove prevale l'istinto violento e selvaggio dell'essere umano e l'autoritarismo. Stiamo vivendo un periodo di grandi guerre e pare che non si possa proprio uscire da questa modalità. Perché? Quali sono le dinamiche che si creano all’interno di una comunità e che scatenano il male? Come avviene questa involuzione, questa regressione umana? L’eterna lotta tra il bene e il male è solo fuori, o la viviamo anche dentro le nostre vite e dentro noi stessi? Qual'è l'origine? Come sempre il testo sarà solo un ‘pretesto’ per solleticare la curiosità e la creatività dei ragazzi, che verranno guidati dalle insegnanti sia a livello personale che di gruppo in improvvisazioni, scrittura di testi, scrittura di scena, composizione di materiale inedito totalmente creato da loro, utilizzo di parti del testo letterario che ci sembrano più rilevanti. Le domande a cui vogliamo rispondere sono: se ci trovassimo nella stessa situazione dei protagonisti del libro, come ci organizzeremmo? Come si crea la democrazia e come si crea la dittatura? Esiste una forma davvero ‘giusta’ di governo? E’ vero che la crudeltà è radicata nell’animo umano? Ci sono alternative possibili alla degenerazione degli animi? È prevista durante l'anno la visione del film di Peter Brook “Il signore delle mosche” tratto dal libro omonimo come ulteriore spunto di riflessione per i ragazzi e materiale di studio. Come sempre è prevista una restituzine finale al pubblico al termine del percorso.
Metodo: In questo corso di teatro il centro del lavoro è la presenza. Si parte prima di tutto dal corpo per stimolare la conoscenza di se stessi, e l’essere centrati nell’espressione della propria creatività. Durante il percorso si esplorerà il tema scelto da tutti i punti di vista: verbale, filosofico, creativo ma anche fisico. Non si vuole imporre dall'alto dei concetti e delle nozioni, o partire da una storia o da un testo precostituito, ma si stimola l'allievo ad esprimere le sue idee personali, la sua fantasia, le sue esperienze, accompagnandolo nel processo creativo, allo scopo di rendere teatralmente concreta la sua intuizione, cristallinzandola in una forma chiara e definita.
Le tecniche principali utilizzate sono quelle del teatro fisico, della mimesis corporea, del clown moderno, della danza personale e della danza contact improvisation. Il teatro fisico lavora sulla coscienza del proprio corpo e sull'ascolto di gruppo. La mimesis lavora sull'osservazione della realtà e sull'imitazione. Il clown sulla sincerità dello stare con se stessi. La danza contact improvisation sulla relazione con gli altri e sul rispetto e attenzione nel contatto. Tutta la pedagogia teatrale al momento della creazione è interamente basata sul ‘sentire’ e non sul ‘mostrare’: come si fa ad essere 'autentici' a teatro? Quando ciò che sento è reale e quando è 'finto'? Si sviluppa la coscienza e l'attenzione alla propria presenza, alla qualità che si ha in quel momento specifico. Durante il percorso i ragazzi creeranno uno spettacolo teatrale completamente inventato da loro, grazie agli stimoli dell'insegnante che, usando i principi della maieutica, cerca di creare la condizione adatta alla piena espressione dei partecipanti.