SONIA BIACCHI
Sonia Biacchi era una coreografa-costumista e produttrice. Ha prodotto molti spettacoli di teatro danza in Italia e all'estero con nomi quali Gheorghe Iancu, Paolo Koss, Atsushi Takenouchi e Raffaele Irace. Conduce la sua ricerca sull’arte contemporanea nelle varie forme in cui essa si esprime. Dal 1973 al 1982 ha diretto il “Gruppo di animazione insieme”, composto da assistenti sociali, danzatori, musicisti, pedagoghi, insegnanti. Memorabile rimane, nel 1973, l’allestimento del “Parco della fantasia” nella sede del Palazzo Savorgnan Manfrin a Cannareggio (Venezia). Nel 1982 fonda il C.T.R. (Centro Teatrale di Ricerca), che si contraddistingue come “teatro d'immagine o di figura” e ha come scopo la formazione nel campo del teatro, la produzione e la distribuzione di spettacoli. La passione di Sonia Biacchi per l’oggetto e la forma e la sua continua ricerca espressiva che fa perno sull’immagine, rende possibile la realizzazione di spettacoli teatrali dalla risonanza internazionale. La creazione di una realtà poetica immaginifica e stupefacente che non utilizzi né la parola né “storie da raccontare”, ma che si origini dalle forme in movimento sulla scena sincronizzate con il ritmo musicale, temporale e il corpo in movimento dei danzatori è da sempre la caratteristica di tutte le sue produzioni.
Con i suoi costumi Sonia Biacchi ha prodotto numerosi spettacoli che sono stati rappresentati in varie città europee, Venezia, Torino, Napoli, Wolfsburg, Stoccarda, Vienna, Lione, Monaco ecc. Le sue opere sono state esposte in mostre monografiche a Napoli, ad Ercolano, a Monaco, a Valencia, a Buenos Aires. A chi le chiedeva quali forme artistiche e quali maestri avessero influenzato il suo percorso, Sonia Biacchi rispondeva: “Oskar Schlemmer, Alberto Viani, Alexander Calder, Santiago Calatrava, la cultura orientale nelle sue varie espressioni… ma è così complesso e misterioso il processo attraverso cui si acquisisce un proprio stile che penso non sia possibile rispondere. Se si continua a tenere accesa la propria attenzione verso gli stimoli che costantemente sono sotto i nostri occhi, la nostra formazione non ha mai fine e le radici di essa non sono districabili”.
"Ho dedicato buona parte della mia vita alla comprensione ed all’analisi del costume teatrale, allo studio delle sue forme” alla specificità dei materiali da utilizzare e all’uso dei colori.. Un costume teatrale va dimensionato al luogo in cui si svolge la scena, costruito in relazione alla presenza di altri costumi tenendo presente pieni e vuoti dello spazio e i mutamenti che il quadro subisce con gli spostamenti dei peformers e ipotizzando una specifica illuminazione. Dunque il costume teatrale è tutta altra cosa dal costume del couturier. Anni di esperienze da artigiano mi hanno portato gradualmente alla invenzione e costruzione di materiali inediti che possiedono vita propria perché sono calamitati verso la loro struttura originale quando vengono mossi dal performer. La maturità nel fare, l’acquisizione di una buona cultura figurativa e l’affinamento nella ricerca di una dimensione spirituale mi hanno portato gradualmente a rinunciare a prefigurarmi una qualsiasi forma del costume e di disegnarla. Ha il sopravvento la metodologia di farmi guidare dalle risposte formali che il materiale (vivo) mi dà quando viene articolato sul manichino. E’ questo un momento esaltante: si deve riconoscere quando la formazione di strutture palpitanti si presentano, coglierne le potenzialità e prenderle in considerazione: la creatività dell’infanzia di noi tutti svanisce via via che cresciamo, ma per me questo è il modo di riportarla alla luce. I processi plastici che prendono vita nel “fare” si fondano sulle idee, sentimenti, emozioni, atmosfere e gesti: un'unione di metodo e di follia. Spesso non so se sono io o la struttura del materiale a condurre la partita. Il costume teatrale è uno degli elementi di uno spettacolo e deve trovare la giusta collocazione fra musica, luci, movimento del danzatore, spazio e tempo. La messa in scena è molto complessa se si vuole orchestrare un’opera ben calibrata e poetica"
Sonia Biacchi
Mostre
- Museo de Bellas Artes Jardìn del Museo de Ciencias - Museo de Arte Contemporaneo Sexto Encuentro Mundial de Arte corporaal - Caracas -20 Novembre 2011 Plart (plastica+arte+ricerca e tecnologia) e spettacolo “Trame del Tempo” - Napoli maggio 2008
- Villa Campolieto nella città di Ercolano promossa dal Comune di Napoli - Ercolano - 2007
- Palacio di Glas di Buenos Aires in collaborazione con l’Università di Buenos Aires - Buenos Aires - dicembre 2006
- Sala Josep Renan, Homenaje a Oskar Schlemmer - Valencia 20/28 Mayo 2004
Pubblicazioni
- Sonia Biacchi: Architetture per i corpi. Ediz. illustrata, Editore Marsilio, 2015
- "Quaderni di Nuova Scena antica - intervista e biografia" marzo 2014
- Anna Battista: “From the triadische ballet to the Giudecca”, in Dazen Digital.Com 21 agosto 2009
- Inside Quality Design gennaio, marzo 2009
- Jean-Charle Trebbi: “L’art du pli” Editions Alternatives - 2008
- Inside Quality Design settembre 2007
Tesi di laurea
- Università degli Studi di Siena "Sonia Biacchi e le sue strutture plastico-cinetiche" Anno Accademico 2011/2012
- Università Ca' Foscari Venezia Elena Ianeselli "Sculture da indossare. Le strutture plastiche di Sonia Biacchi: una ricerca sul costume come maschera totale per il corpo" relatrice Maria Ida Biggi, correlatore Carmelo Alberti febbraio 2012
- Università Cattolica del Sacro Cuore Brescia “I costumi dei Sonia Biacchi presso il C.T.R. di Venezia”
- Università Ca’ Foscari Venezia “Il teatro figurativo come opera d’arte totale: dal maestro-mago Oskar Schlemmer all’erede spirituale Sonia Biacchi”